Scopri la Val Trebbia

Ernest Hemingway la definì “la vallata più bella del mondo”, e non a caso. La Val Trebbia è un territorio unico e suggestivo che offre ai turisti esperienze diverse e uniche.

Bobbio

Affacciata sul fiume Trebbia, la cittadina di Bobbio risente delle influenze delle regioni con cui confina e di cui in passato ha fatto parte (Liguria, Lombardia e Piemonte): sulle colline circostanti si coltivano ancora il nebbiolo e il dolcetto ed i piatti tipici sono di “fusione” con quelli della vicina Liguria.

Il paese è ai piedi del Monte Penice a 272 metri di altezza con poco più di 3500 abitanti, che si triplicano nella stagione calda quando la vallata è meta di turismo estivo.

Antico borgo dal sapere medievale, Bobbio cattura per il suo fascino, la sua magia e la sua eleganza discreta che le hanno fatto conquistare il titolo di “Borgo dei Borghi 2019”. Molti gli angoli suggestivi da scoprire e i landmarks da visitare: il Ponte Gobbo, l’Abbazia di San Colombano (nella cui biblioteca sono conservati ancora oggi alcuni dei manoscritti latini più antichi e pregiati della storia), il Duomo, il Castello Malaspina. Una passeggiata nei suoi suggestivi vicoli diventa un vero e proprio viaggio nel tempo. Indimenticabile.

Tempo Libero

La Val Trebbia è un territorio unico e suggestivo che regala emozioni lungo il corso dell’omonimo fiume che, tra anse e canyon passa dalle dolci colline fino ai 1800 metri per poi ripiegare verso il mar Ligure. Una natura selvaggia sui nostri monti e richiami storico artistici unici in paese.

Una valle che offre ai turisti esperienze diverse e uniche, da affrontare senza stress e senza clamori ma secondo quei ritmi slow che costituiscono il plus di tutto il  territorio e della sua gente.

Tante sono le attività per il tempo libero:

  • Visite ai siti d’interesse storico e culturale;
  • Passeggiate fra le botteghe storiche;
  • Degustazione di prodotti e specialità locali;
  • Canoa e rafting;
  • Balneazione sul fiume Trebbia;
  • Piscina;
  • Campi da tennis in terra rossa e sintetica;
  • Trekking;
  • Visite a santuari e luoghi religiosi.

Arte e Cultura

L’Abbazia di San Colombano

Rappresenta il simbolo più importante di una città, Bobbio, che vanta storia e tradizioni culturali antichissime Il Monastero, fondato dal frate irlandese Colombano, poi diventato Santo, fu anche il primo nucleo intorno al quale nacque e si sviluppò progressivamente il tessuto urbano del Borgo di Bobbio.

Il Museo dell’Abbazia

Fondato nel 1963 è allestito nei locali dove sorgeva lo Scriptorium del Monastero e la Biblioteca, e conserva reperti che vanno dai primi secoli dell’epoca cristiana fino alla metà del XVI secolo.

Il Museo collezione Mazzolini

Un museo d’arte moderna e pinacoteca ospitato negli ambienti superiori della Biblioteca del Monastero La Collezione Mazzolini comprende ben 899 opere, tra quadri e sculture, che recano la firma di artisti come Giorgio De Chirico, Mario Sironi e Lucio Fontana.

Il Museo della Città

Collocato nel Chiostro interno, in ambienti che risalgono al IX secolo, e comprende l’antico Refettorio e l’affresco della Crocifissione attribuita a Bernardino Lanzani, le Cucine e il cavedio sotterraneo, e la grande cantina con ghiacciaia Il percorso espositivo ricostruisce la storia dell’Abbazia di San Colombano, dello Scriptorium e della città di Bobbio.

Curiosità: La Gioconda

Cinque anni fa, con il lavoro “Enigma Leonardo: La Gioconda, in memoria di Bianca”, identificò il ponte Gobbo di Bobbio con il ponte dipinto sullo sfondo “La Gioconda”. Oggi la ricercatrice Carla Glori dice di avere una conferma della sua tesi grazie ad una verifica tecnica effettuata dallo Studio Architetti Belocchi di Piacenza, che ha svolto indagini sul campo ed elaborazioni di modelli 3D.

La tesi della studiosa colloca lo sfondo della Gioconda, da lei identificata in Bianca Sforza, a Bobbio e localizza il “punto di vista” del pittore da una finestra al piano alto del castello Malaspina-Dal Verme. La verifica sul campo, ora, comprova compatibilità e conformità degli elementi del “paesaggio reale” – annuncia la studiosa – con quelli dipinti alle spalle della modella. I dieci punti di riferimento – tra cui il ponte Gobbo – individuati nel paesaggio reale di Bobbio, e corrispondenti ad altrettanti elementi del paesaggio dipinto, sottoposti ad esami e controlli tecnici “sono risultati infatti” – annuncia la ricercatrice – “pressochè coincidenti”.

Curiosità: La Leggenda del Ponte del Diavolo

Secondo un’antica leggenda, San Colombano, monaco irlandese del VII secolo, era ansioso di portare la parola di Dio alle popolazioni che vivevano sull’altra sponda del fiume Trebbia, all’altezza del paese di Bobbio. Il maligno gli promise di costruire il ponte in una sola notte, in cambio della prima anima mortale che lo avrebbe attraversato. Il Santo accettò. Nella notte, il diavolo convocò vari diavoletti che lo aiutarono nell’opera muratoria, reggendo le volte del ponte. I demoni erano di statura diversa e così le varie arcate del ponte vennero fuori di dimensioni varie.

Al mattino, il diavolo si appostò all’estremità del ponte, per esigere il suo compenso. Ma San Colombano lo gabbò facendo passare sul ponte, al posto di un uomo, il suo povero cagnetto sofferente e molto malato (alcuni dicono che si trattasse di un orso). Il diavolo, inferocito, se ne tornò all’inferno, non prima però di aver sferrato un calcio al suo manufatto, che da allora è anche sghembo. Si dice che nella cripta della Chiesa di San Colombano ci siano ancora le orme dello sventurato animale che fece da cavia.